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Assistenza educativa casa per casa. Il supporto di Resiliamoci per aiutare i minori del cratere

Venerdì, 20 Novembre 2020

L’iniziativa è in corso negli Ats 16,17 e 18 del cratere sismico per supportare bambini con difficoltà di apprendimento o con disabilità. L’assistenza educativa domiciliare è sostenuta dal progetto Resiliamoci e coinvolge circa cento trenta minori.

CAMERINO (Mc) - Sostenere le famiglie che vivono nel cratere sismico, casa per casa, quando ci sono dei minori che hanno bisogno di un aiuto per superare difficoltà di apprendimento. Oppure quando c'è da dare supporto ai ragazzi disabili e ai loro genitori. O per venire in supporto a giovanissimi in carico ai servizi sociali, che hanno difficoltà di integrazione o con problemi di relazione familiare. L’assistenza educativa domiciliare raggiunge circa 130 minori nelle zone dell’Ambito territoriale sociale (Ats) XVII di San Severino e Matelica e Ats XVIII di Camerino, dove a gestirla e la cooperativa Cooss Marche. E nell’Ats XVI di San Ginesio, dove invece è organizzata dall’associazione Glatad. Siamo in pieno cratere sismico e il servizio, su tutto il territorio, è stato potenziato grazie anche al supporto di Resiliamoci, che contribuisce a circa un terzo delle ore messe in campo per assistere, casa per casa, i minori.

Racconta Sara Mascioni, una delle trenta educatrici che lavorano al progetto nei due Ambiti territoriali sociali: «Ogni settimana vado ad aiutare i figli di famiglie che vivono nelle casette Sae (Soluzioni abitative emergenziali) dei Comuni coinvolti. C’è chi ha problemi di dislessia, chi di disgrafia. Assieme facciamo i compiti, oppure accompagno i bimbi in delle passeggiate che diventano anche occasioni educative. Già in molti stanno migliorando». Fra i genitori che incontra la preoccupazione verso il futuro è tanta. C’è chi è rimasto senza lavoro dopo le restrizioni da coronavirus. «Ma le persone non si perdono d’animo  – aggiunge l’educatrice – Ci confidano problemi e speranze. Si sentono accompagnate e protette grazie al nostro supporto».

I Comuni si attivano su segnalazione delle Unità multidisciplinari, viene stabilito il numero di ore d’ intervento e a quel punto entrano in campo gli educatori. Prima di ogni incontro, c’è il triage al telefono con la famiglia, per che non ci siano criticità sanitarie legate al Covid. Se si dovessero riscontrare situazioni di rischio, è prevista l’attivazione dell’assistenza online. 

Valerio Valeriani, coordinatore degli Ats XVII e XVIII, spiega: «L’apporto di Resiliamoci ha rafforzato il servizio del trenta per cento, ed è quindi fondamentale per renderlo possibile. Il supporto domiciliare è sempre più strategico secondo gli indirizzi governative ed europei e Resiliamoci è intervenuto prontamente per sostenerlo nelle nostre aree post terremotate». Un altro contributo arriva dalle risorse dei Comuni degli Ats interessati e poi dal Por 9.4 triennale, il Programma operativo regionale per il rafforzamento degli ambiti sociali. Il paesaggio dove gli operatori agiscono è quello già vulnerabile del cratere sismico, ancora costellato di case sventrate dalle scosse. Qui allo spaesamento seguito al sisma di 4 anni fa ora si somma l’emergenza epidemiologica, con tutte le sue minacce e limitazioni, sociali e lavorative. A Tolentino, Ats XVI, oltre al servizio educativo a domicilio, un gruppo di ragazzi domiciliati nel Villaggio container, frequentano settimanalmente il centro polifunzionale La sorgente, dove le operatrici dell’associazione Glatad prestano loro supporto.  Nell’Ats XVI il servizio si rivolge a giovanissimi affidati ai servizi sociali, al tribunale dei minori, che vivono situazioni familiari più spiccatamente problematiche.

«La povertà educativa ne esce amplificata, per una serie di problemi legati all’isolamento, alla mancanza di servizi e trasporti», spiega Valeriani. In questo contesto, l’opera degli educatori assume un valore sociale in più, poiché capillare, diretta, capace di rafforzare relazioni e cementare una comunità già messa a durissima prova.