Pnrr, 115 milioni di euro per la transizione digitale a enti culturali e creativi © Foto in copertina di Ennio Figini, progetto FIAF-CSVnet "Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano"

Pnrr, 115 milioni di euro per la transizione digitale a enti culturali e creativi

Città: ROMA - Giovedì, 10 Novembre 2022 Scritto da Staff CSV Marche

(Da Cantiere Terzo Settore*)- Disponibile un avviso pubblico per l’erogazione di contributi a fondo perduto destinati anche a enti del Terzo settore e organizzazioni non profit. C’è tempo fino al 1° febbraio 2023 per inviare la proposta attraverso il sito di Invitalia

ROMA - Il 20 ottobre 2022 è stato pubblicato l’Avviso pubblico per l’erogazione di contributi a fondo perduto in favore di micro e piccole imprese, enti del Terzo settore e organizzazioni profit e non profit, operanti nei settori culturali e creativi per favorire l’innovazione e la transizione digitale.

La proposta può essere presentata dalle ore 12:00 del 3 novembre 2022 alle ore 18:00 del 1 febbraio 2023  attraverso il sito www.invitalia.it

I soggetti interessati

Possono presentare domanda le micro e piccole imprese, in forma societaria di capitali o di persone, incluse le società cooperative, le associazioni non riconosciute, le fondazioni, le organizzazioni dotate di personalità giuridica non profit, nonché gli enti del Terzo settore, iscritti o in corso di iscrizione al Runts.

Le risorse investite

Nell’ambito del Pnrr, l’Avviso rientra nella Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, Componente 3 “Turismo e Cultura 4.0 (M1C3)”, Misura 3 “Industria culturale e creativa 4.0”, Investimento 3.3 “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”, per cui sono stati stanziati complessivamente 155 milioni di euro.

In particolare, per tale Avviso sono stati investiti 115 milioni di euro del budget totale.

Gli obiettivi

L’avviso pubblico ha come obiettivo quello di favorire l’avanzamento del livello di maturità tecnologica delle organizzazioni culturali e creative italiane e renderle competitive a livello internazionale in termini di offerta culturale digitale; di favorire la creazione di reti tra diverse organizzazioni creative, improntate alla sperimentazione digitale consapevole; di creare e implementare, in termini di fruizione digitale e tecnologica, strumenti innovativi, efficaci, esportabili e competitivi sia del patrimonio culturale sia di espressioni e di prodotti della creatività contemporanea; di incentivare il rinnovamento digitale dei presidi culturali e utilizzare le nuove tecnologie per rendere accessibili i contenuti culturali e le complessità legate al territorio, anche in termini di percezione del patrimonio e di miglioramento della qualità della vita attraverso la creatività contemporanea; di favorire l’integrazione all’interno delle dinamiche collettive e l’inclusione della cittadinanza attiva nell’ambito dell’accesso alla cultura, in particolare nelle aree marginali; di incentivare la stabile collocazione di figure professionali in ambito culturale formate in termini di competenze tecnologiche e informatiche, da impiegare in modo continuativo all’interno dei presidi culturali.

Le attività e gli interventi

Questi gli ambiti di attività: musica; audiovisivo e radio (inclusi film/cinema, televisione, videogiochi, software e multimedia); moda; architettura e design; arti visive (inclusa fotografia); spettacolo dal vivo e festival; patrimonio culturale materiale e immateriale (inclusi archivi, biblioteche e musei); artigianato artistico; editoria, libri e letteratura; area interdisciplinare (relativo ai soggetti che operano in più di un ambito di intervento tra quelli elencati).

Nello specifico, gli interventi sono finalizzati:

  1. alla creazione di nuovi prodotti culturali e creativi per la diffusione live e online, capaci di interagire molteplici linguaggi espressivi e di adottare narrazioni innovative;
  2. alla circolazione e diffusione dei prodotti culturali verso un nuovo pubblico (diminuzione del divario territoriale, raggiungimento categorie deboli) e verso l’estero (ad es. sviluppo e ideazione di formati per lo streaming, dal vivo e non);
  3. alla realizzazione di attività per la fruizione del proprio patrimonio attraverso modalità e strumenti innovativi di offerta (piattaforme digitali, hardware, software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione), volte a garantire un beneficio in termini di impatto economico, culturale e/o sociale, salvaguardando adeguatamente la tutela della proprietà intellettuale;
  4. alla digitalizzazione del proprio patrimonio con obiettivo di conservazione, maggiore diffusione, condivisione attraverso la coproduzione, cooperazione trasfrontaliera e circolazione internazionale, soprattutto nell’Unione Europea;
  5. all’incremento all’utilizzo del crowdsourcing e allo sviluppo di piattaforme open source per la realizzazione e condivisione di progetti community-based.

*Di Chiara Meoli

Ultima modifica il Giovedì, 10 Novembre 2022 17:09