Un certificato che dà valore all’esperienza dei giovani nel volontariato. Ad Ancona il meeting del progetto Dyvo.

Città: ANCONA - Venerdì, 12 Novembre 2021 Scritto da Ufficio stampa CSV Marche

Lo staff internazionale del progetto europeo Dyvo, che vede il CSV Marche capofila,  si è dato appuntamento per elaborare una tecnologia capace di validare su scala europea le competenze trasversali acquisite dai giovani nel volontariato. “L’esperienza nell’associazionismo forma ad abilità molto ricercate anche dal mondo del lavoro.”

ANCONA - Il volontariato è sempre più riconosciuto, anche nel mondo del lavoro, come una straordinaria esperienza di apprendimento informale che genera competenze. Un bagaglio di saperi che il mondo del Terzo settore e del volontariato vuole poter certificare, con strumenti applicabili su scala europea. Lo staff internazionale del progetto Dyvo si è dato appuntamento ad Ancona, nei giorni scorsi, proprio con l’obiettivo di mettere a punto una strategia di validazione delle competenze maturate dai giovani nelle loro attività di volontariato. Il progetto, attivo da un anno, si è riunito per la prima volta in presenza, per continuare a sviluppare la tecnologia digitale di certificazione, basata sul Blockchain, che potrà essere utilizzato a livello internazionale, così da valorizzare l’impegno giovanile nel mondo dell’associazionismo. La squadra che lo sta animando si è incontrata presso la sede di Polo9, nel capoluogo marchigiano, arrivando dal Belgio, dalla Lituania, dall’Austria e da Cipro, oltre che dall’Italia.
Dyvo (Digital technologies for validating young volunteers competences) è un progetto è finanziato dal programma Erasmus+ - Youth In Action - Azione Chiave 2 ed è animato da un’equipe di ricercatori, project manager, formatori, operatori di associazioni di volontariato, esperti di comunicazione e tecnologie digitali. Capofila è il CSV Marche – Centro di Servizi per il Volontariato, assieme agli enti Warehouse Hub sempre dall’Italia, Enter Network dall’Austria, Jaunuolių Dienos Centras dalla Lituania, Cev - Centre for European Volunteering dal Belgio, e Pundi X 365 da Cipro.
Ci sono competenze che nulla come l’associazionismo riesce a sviluppare e a portare poi nella vita di tutti giorni e nel lavoro. Ed è giusto che esse siano individuate e certificate. Il progetto Dyvo nasce per dare una nuova forma di riconoscimento a chi si impegna nella cittadinanza attiva  – spiega il presidente di CSV Marche, Simone Bucchi – Bene dunque che il suo primo incontro in presenza si sia svolto ad Ancona. Siamo felici e onorati di aver chiamato a raccolta uno staff di professionalità così poliedrico e preparato, che guarda al futuro del volontariato”.
Adattabilità, capacità di comunicare e di risolvere i problemi, capacità che coinvolgono la sfera personale, sociale e le abilità metodologiche. Sono queste alcune della specifiche abilità trasversali che l’esperienza nel volontariato riesce a nutrire. E che il progetto intende valorizzare attraverso certificati che i giovani possono inserire nei curriculum. “La domanda di soft skills aumenterà del 30% entro il 2030: le competenze trasversali determineranno sempre più il profilo lavorativo delle persone nel prossimo futuro – spiegano gli animatori del progetto – Ecco perché Dyvo formerà 20 volontari e 20 tutor di diverse organizzazioni europee su come riconoscere, formare, valorizzare le competenze trasversali da presentare nel CV e nel  portfolio e su come convalidarle e certificarle”. Il meeting di Ancona è stata anche un’occasione per perfezionare questo nuovo Programma di formazione internazionale europeo, con workshop on line e seminari in presenza, in partenza proprio in questi giorni.

Ultima modifica il Venerdì, 19 Novembre 2021 14:36