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Pianofreddo 2023, continua l'accoglienza dei senza dimora

Città: FALCONARA MARITTIMA (An) - Martedì, 14 Febbraio 2023 Scritto da Staff CSV Marche

Prosegue l’impegno delle Associazioni di Falconara Marittima nella gestione dei locali per l‘accoglienza di persone senza dimora durante il periodo più freddo. Pubblichiamo il testo postato sulla pagina FB dell’odv Tenda di Abramo.

FALCONARA (An) - Anche quest’anno le Associazioni che hanno sottoscritto il protocollo con i servizi sociali del Comune di Falconara Marittima a febbraio del 2022, hanno confermato la disponibilità all’allestimento e alla gestione dei locali messi a disposizione dalla Parrocchia San Giuseppe in Via Friuli per accogliere alcune persone senza dimora, durante il periodo più freddo.

Un’esperienza che si conferma anno dopo anno dal 2017, in affiancamento e a supporto delle realtà già esistenti che si occupano di accoglienza tutto l’anno, cercando di dare una risposta concreta alla richiesta di posti letto per le persone costrette a dormire all’aperto nel nostro territorio anche nelle giornate in cui la temperatura scende sotto lo zero, soprattutto di notte.

Per questo a dicembre è stata effettuata una prima riunione fra i responsabili delle associazioni per delineare eventuali modifiche organizzative rispetto allo scorso anno. In questo incontro, fra le altre cose, è stato condiviso il numero di ospiti da poter accogliere, che è passato a n. 7, aumentando la disponibilità di un paio di letti, rispetto allo scorso anno.

Ad inizio gennaio poi i volontari delle diverse realtà dei gruppi Agesci di Falconara 1, 2, 3 e Ancona 6, Azione Cattolica, Masci Falconara, RiBo Unità di Strada,Tenda di Abramo OdV e Parrocchie Ss Rosario e San Giuseppe e privati cittadini, interessati allo svolgimenti dei turni, si sono incontrati per confrontarsi e discutere gli aspetti pratici e organizzativi, come scaldare i pasti garantiti dalla mensa comunale dal lunedi e venerdi o garantire le docce il sabato mattina in parrocchia o preparare i kit igienici ecc…

Nel fine settimana del 14 e 15 gennaio poi i locali sono stati in qualche modo predisposti, anche grazie ad un gruppo di catechismo di seconda media che ha preparato i letti mettendo lenzuola e coperte, già pronte, sopra i materassi e le reti, tutte numerate da n. 1 a n. 7.

Poi lunedì 16 gennaio alle 17:30 i 7 ospiti sono potuti entrare e avere accesso ai locali riscaldati.

I turni si succedono tutti i giorni e sono divisi in preaccoglienza, accoglienza e notte. La mattina prima di uscire viene preparata la colazione (alle 6 :30 per poter uscire alle 7).

Oltre agli aspetti pratici e le migliorie che potremmo apportare (non finiremmo mai di parlarne) le linee di fondo che stanno alla base di questa esperienza importantissima di cittadinanza attiva e che non bisogna mai perdere di vista, sono:

- “il freddo arriva tutti gli anni” e per questo occorre sempre contribuire a creare le condizioni perché la ricerca di soluzioni alloggiative idonee per le persone senza dimora, almeno durante la stagione più fredda, diventino un aspetto strutturale e ricorrente, condiviso fra soggetti diversi (pubblici e privati). Senza una logica emergenziale, ma progettando insieme e migliorandoci anno dopo anno, con il coinvolgimento del settore pubblico e senza sottrarre responsabilità a nessuno.

- anche a seguito della situazione sanitaria sono sempre fortemente carenti i posti disponibili per l’accoglienza delle persone senza dimora ed è aumentato significativamente il numero delle persone costrette a dormire all’aperto. I volontari della Tenda di Abramo constatano quotidianamente quante persone chiedono se ci siano posti liberi, senza che si riesca a ridurre in modo significativo la lista di attesa per poter accedere;

- il valore importante di questa esperienza, che si affianca alla concretezza dell’accoglienza e di fornire un posto al caldo a persone altrimenti costrette a restare fuori, è la creazione di un’occasione di incontro e di scambio con persone che troppo spesso restano “invisibili”. Ha un valore enorme per rafforzare la cultura dell’accoglienza sperimentare la semplicità e la ricchezza di un pasto condiviso, scambiando due chiacchiere assieme. Incontro, scambio e conoscenza che si

- hanno non solo tra volontari e ospiti, ma anche tra volontari che magari vivono nello stesso quartiere ma non si conoscevano ancora e si trovano vicini in turno a cercare di rispondere, in qualche modo, alle necessità dell’ospite. O fra associazioni che si occupano delle stesse questioni (educazione, accoglienza, impegno civico) ma che non trovano durante l’anno momenti per incontrarsi, scambiarsi pratiche e collaborare.

Per questo il cammino prosegue, con responsabilità, cura e volontà di migliorare, consapevoli del notevole impegno necessario che si somma al lavoro associativo ordinario, riconoscenti verso chi 6 anni fa ha avuto la visione e l’audacia di dare avvio all’esperienza e ai parroci delle Parrocchie San Giuseppe e SS. Rosario che offrono la disponibilità dei locali e il sostegno ravvicinato!