
A servizio delle comunità energetiche
(da Vdossier*) – Si espande il ruolo dei Csv nell’avvio della nuova fase green che vede la diffusione delle Cer in tutta Italia. Con lo Sportello Cer, Csv Marche Ets in prima linea per facilitare e promuovere le Comunità energetiche rinnovabili in regione.
C’è della sincera amicizia tra le comunità energetiche rinnovabili, le Cer, e il mondo del terzo settore, una “affinità elettiva” che torna schietta in varie dimensioni. Nella formula giuridica, perché le Cer per statuto devono essere enti senza fini di lucro. Nella forza della promozione, che vede associazioni e volontari impegnati a diffondere ovunque in Italia queste nuove unità di energia green, autoprodotta e autoconsumata. Nella partecipazione delle associazioni stesse alla nascita delle Cer, come soggetti che ne fanno parte. E nel mezzo di questa rivoluzione verde, in fase nascente e che sta attraversando tutta la penisola, i Centri Servizi del Volontariato non stanno a guardare, ma sempre più partecipano come soggetti attivi: consulenti, facilitatori, formatori, ets direttamente coinvolti nelle Cer.
Sono più di 640 ora le configurazioni delle Comunità energetiche rinnovabili – ogni Cer può attivare più configurazioni – ufficialmente incentivate in Italia, nate in gran parte dopo il decreto Cacer del dicembre 2023, con molte di queste che si sono formate anche grazie agli incentivi del Pnrr e ai finanziamenti dedicati da parte delle Regioni. Il fermento è in pieno atto. A fine luglio 2025 il Gse, o Gestore dei Servizi Energetici, società pubblica italiana interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze registra 1.900 richieste di accesso al servizio di qualifica delle configurazioni di autoconsumo diffuso, per una potenza complessiva di oltre 222 mw. E a queste si sommano 8577 richieste di accesso al contributo Pnrr, per una potenza complessiva di oltre 715 mw d’impianti, da realizzare nei Comuni con meno di 50.000 abitanti. Fra queste, a settembre sono 1432 le richieste approvate, per una potenza complessiva di oltre 90 MW.
Numeri importanti, che per molti esperti potrebbero essere ben maggiori, se non si sovrapponessero i troppi impedimenti burocratici, le scadenze ravvicinate e le lungaggini, a frenare l’avanzata di questa transizione verde, soprattutto sul fronte del Pnrr, dove ci sono 2,2 miliardi di euro per rifondare il 40% delle spese nella realizzazione degli impianti. Contributi però sfruttati molto al di sotto delle possibilità: a settembre sono appena poco più di 40 milioni gli euro allocati. I termini di presentazione delle domande scadono il 30 novembre, poi i fondi dovrebbero essere spostati su altri enti gestori.
Dalla consulenza alla nascita di nuove comunità energetiche rinnovabili, lo Sportello di Csv Marche
In questo orizzonte in espansione, crescita, ma anche urgente bisogno di supporto per districarsi fra le tantissime incognite, c’è l’iniziativa di Csv Marche che ha deciso di aprire un suo Sportello Cer, diventato pienamente attivo da luglio del 2024 e creato in sinergia con Legambiente Marche. “Indicazioni ma anche formazione e promozione, soprattutto di questo ci siamo occupati in questi mesi”, spiega Davide Bianchini, consulente Sportello Cer del CSV Marche, che è supportato da Marzia Mattioli e Marco Ciarulli, rispettivamente direttrice e presidente di Legambiente Marche. Le domande e le richieste di servizio sono arrivate subito copiose, una ottantina le consulenze erogate fino ad ora, otto gli incontri di formazione, che hanno visto partecipare 200 persone. Csv Marche ha anche organizzato il webinar ‘Gestione delle Comunità energetiche rinnovabili (CER)’, insieme al progetto regionale R.A.D.I.C.I.
È un lavoro che ha portato i suoi frutti. Nel 2025 le Cer nelle Marche sono cresciute. Il Gse registra 15 configurazioni di Cer incentivate e tre volte tante ne stanno nascendo nella stessa regione, alcune sono in fase di costituzione come Ets, altre sono già fondate ma ancora non hanno attivato l’incentivo. Senza contare che lo sportello di Csv Marche offre consulenza anche ai Gruppi di auto consumatori, i Gac, soggetti più piccoli dove non c’è bisogno della costituzione di un Ets per partecipare agli incentivi.
Entrano a far parte delle Cer soggetti diversi, enti associativi, pubblici e privati e così le richieste sono le più disparate, d’informazioni normative e giuridiche, su tecniche relative agli impianti, o anche informazioni fiscali. Rispetto alle associazioni di volontariato, spiega Bianchini, ci sono alcune che si informano per divenire promotrici di Cer nel territorio. “È successo a Tolentino, dove il Circolo di Legambiente Il Pettirosso vorrebbe fare una donazione di un impianto fotovoltaico, così da costituire una Cer. Abbiamo poi organizzato un incontro pubblico dedicato, per sensibilizzare il Comune sulla possibilità”. Oppure, continua Bianchini rispetto al lavoro dello Sportello nelle Marche, dopo un incontro a Grottammare dove hanno partecipato due circoli i di Legambiente, la Dinamo Cer Ets già attiva sul territorio, il Comune e un’impresa operante nel campo del fotovoltaico, un partecipante ha deciso di costituire la propria Cer Massignano, dando luogo a una apposita Ets. “A tutt’oggi ci continuiamo a sentire e li supportiamo nello sviluppo della Comunità energetica”, racconta ancora Bianchini.
Nel flusso di richieste che arrivano allo sportello da parte della associazioni, alcune chiedono quale sia la forma giuridica migliore per costituire una Cer, se cambiare il proprio statuto, quanti soci siano necessari, quali siano gli incentivi a disposizione. Una volta che la Comunità energetica rinnovabile è formata dal punto di vista statuario, si fanno avanti altre richieste di supporto, sulla presentazione di domande d’incentivo al Gse e per il Pnrr. E qui, tra i vari documenti da presentare e le informazioni da inserire, la procedura è molto laboriosa, ecco dunque che una consulenza diventa di primaria importanza e il supporto dello Sportello Cer di Csv Marche si fa fondamentale. Un servizio gratuito che si affianca a quello di altre realtà in Italia capaci di offrire consulenza in varie forme, come studi professionali o di consulenza ingegneristica, cooperative di produzione energetica. Oppure ci sono gruppi specializzati di professionisti, o società cooperative. Anche Legambiente nazionale, con varie declinazioni regionali, promuove le Cer con il progetto BeComE.
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*di Marco Benedettelli





