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© Foto in copertina di Vito Marzano, progetto FIAF-CSVnet "Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano"

Al via la consultazione sul Piano nazionale per l’economia sociale

23 Ottobre 2025
Città: ROMA

È possibile partecipare all’iniziativa del Ministero dell’Economia e delle Finanze fino al prossimo 12 novembre. Tra le azioni previste, anche la promozione del ruolo del volontariato.

C’è tempo fino al prossimo 12 novembre per partecipare alla consultazione pubblica sul Piano nazionale per l’economia sociale, promossa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Alla consultazione sono invitati a partecipare le associazioni di categoria e sindacali, gli ordini professionali e gli organismi che operano nell’economia sociale.

L’iniziativa rientra nelle indicazioni contenute nella Raccomandazione del 27 novembre 2023 (al punto 10), sullo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale, del Consiglio dell’Unione Europea e il piano è stato predisposto sentiti i Ministeri competenti insieme alle organizzazioni e agli enti più rappresentativi dell’economia sociale.

Il Piano si pone l’obiettivo di:

  • perimetrare i soggetti facenti parte dell’ecosistema dell’economia sociale;
  • individuare le azioni e le iniziative volte a promuovere le attività e lo sviluppo dei relativi modelli organizzativi al fine di favorire il perseguimento di finalità di interesse generale e collettivo.

I contributi ricevuti saranno pubblicati sul sito, salvo diversa richiesta degli autori e sempre che non sussistano ragioni di riservatezza.

Saranno presi in considerazione esclusivamente i contributi pertinenti all’oggetto della consultazione e resi in forma non anonima. Si ricorda, infine, che i contributi ricevuti non costituiscono vincolo per l’istruttoria normativa né sussiste un obbligo di riscontro per l’Amministrazione.

A cosa serve un piano nazionale dell’economia sociale?

Il Piano vuole valorizzare il modello italiano dell’economia sociale, con l’obiettivo di creare un quadro normativo e operativo favorevole alla crescita delle organizzazioni coinvolte (ad esempio enti del Terzo Settore, cooperative, ecc.), riconoscendone l’impatto trasformativo in risposta alle sfide ambientali, economiche e sociali, promuovendone diffusione, innovazione e sostenibilità.

Con durata decennale, è pensato come strumento da attuare in collaborazione tra istituzioni pubbliche, enti del Terzo Settore, imprese sociali, cooperative e altri soggetti dell’economia sociale, attraverso partenariati stabili, co-progettazione e modelli di governance condivisi, anche a livello locale, promuovendo piani d’azione territoriali e osservatori nelle Camere di Commercio.

Tra le azioni promosse sono previste:

  • Promozione del ruolo del volontariato;
  • Aiuti di stato, ampliamento dei servizi di interesse economico generale, revisione dei regimi di aiuti compatibili;
  • Misure di sistema e settoriali, incentivi;
  • Promozione dell’economia sociale nelle politiche di coesione a livello regionale e locale;
  • Consolidamento delle forme di amministrazione condivisa;
  • Incentivazione del social procurement pubblico, nonché accesso ai mercati e appalti pubblici;
  • Valorizzazione del ruolo dell’economia sociale nelle politiche del lavoro;
  • Incoraggiare l’innovazione sociale;
  • Migliorare l’accesso a strumenti e risorse, sviluppando meccanismi e strumenti finanziari;
  • Valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico e privato;
  • Sostenere partnership tra economia sociale e imprese tradizionali;
  • Promuovere le competenze e investire in percorsi scolastici e formativi sul tema;
  • Favorire iniziative di comunicazione e campagne di sensibilizzazione.

Il Piano prevede, inoltre, un monitoraggio strutturato e una revisione a metà percorso (dopo 5 anni), con valutazioni qualitative e quantitative, analisi indipendenti e condivisione di buone pratiche, in coerenza con gli impegni europei previsti per il 2027 e il 2032.

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