“Con la tecnologia aiuto a ritrovare persone e animali scomparsi”

Esperto di droni, Michael Mengoni è vicepresidente del Nucleo operativo aereo Odv. Michael è il protagonista di questa puntata del podcast e del blog.
“Quando lo abbiamo trovato, dopo ore di ricerche, ero emozionatissimo. Più io, del proprietario a cui era sfuggito e che ha potuto riabbracciarlo”. Nonostante sia passato del tempo, mentre ci racconta questo episodio, la voce di Michael Mengoni un po’ ancora trema. L’episodio riguarda un cane scappato, anzi “letteralmente volato tra le gambe del proprietario”, mentre apriva la porta del cancelletto di casa.
Che c’entra Michael con il cane fuggito via? C’entra, perché il ragazzo – 27 anni, di Monte San Vito (An), di professione geometra – è volontario del Nucleo operativo aereo Odv, associazione di Recanati (Mc) che ha contribuito a fondare quattro anni fa, di cui è vicepresidente e che, tra le altre cose, si occupa della ricerca e del recupero di animali scappati.
Com’è nata l’idea?
“Sono istruttore di volo per droni e, insieme ad altri giovani appassionati e qualificati in questo settore, ci siamo detti ‘perché non utilizzare le nostre competenze per aiutare chi ha più bisogno?’. L’associazione è nata per la ricerca e il soccorso di persone disperse. Abbiamo partecipato alle ricerche di Andreea Rabciuc (la giovane scomparsa da Montecarotto nel 2022 e ritrovata senza vita l’anno scorso, ndr), a quelle di Brunella Chiù (una delle tredici vittime dell’alluvione che colpì le Marche nel 2022, ndr) e a una ‘caccia all’uomo’, per rintracciare una persona evasa dagli arresti domiciliari. Per fortuna, però, qui da noi, non succedono spesso questi episodi, perciò ci dedichiamo anche ad altro. D’estate, per esempio, siamo impegnati sul Monte Conero con le attività di antincendio boschivo. Da un anno a questa parte, inoltre, siamo molto attivi nella ricerca di animali dispersi. Riceviamo anche due o tre chiamate al giorno”.
Con in mano il telecomando del suo fidato drone e gli occhi in alto a seguirne i movimenti, Michael ha contribuito a ritrovare decine di cani e gatti.
“È sempre una grande emozione restituire un animale al proprietario. L’episodio a cui sono più legato risale a qualche mese fa, quando abbiamo recuperato un cane. L’abbiamo individuato in mezzo a un campo, ma per recuperarlo è stata necessaria quasi un’ora. Era un cane anziano, adottato da pochi giorni. È successo di pomeriggio, poi non c’erano più stati avvistamenti. La sera abbiamo alzato il drone e in neanche cinque minuti abbiamo visto che si trovava in un campo vicino casa, ma poi è fuggito. Ci siamo fatti più di due chilometri a piedi, rincorrendolo. Per fortuna era notte e le auto erano quasi assenti. Alla fine siamo riusciti a ‘incastrarlo’ all’interno di un supermercato e l’abbiamo preso”.
Come vengono gestite le richieste di aiuto?
“Abbiamo un centralino guidato dall’intelligenza artificiale, che chiede i dati dell’animale alla persona che chiama. Poi, la chiamata viene inoltrata agli operatori. Vediamo in che zona è la richiesta, perché il drone non può volare ovunque. Sentiamo quali sono i soci disponibili, ci mettiamo in contatto con il richiedente, ci facciamo mandare foto e informazioni dell’animale smarrito. Poi, si parte”.
Che area riuscite a “coprire”?
“Le province di Pesaro e Urbino, Ancona, Macerata e Fermo. Siamo in 15 (nell’ultimo mese abbiamo avuto tre nuovi iscritti), ma abbiamo un solo drone performante per le ricerche. Per i primi tre anni e mezzo abbiamo usato i nostri mezzi. Lo scorso anno abbiamo vinto un bando e comprato un drone di ottima qualità, con la camera termica per le ricerche notturne, che stiamo sfruttando molto. Ora, speriamo in qualche altro bando o in qualche persona di buona volontà che ci possa dare una mano. Un secondo mezzo ci permetterebbe di creare due squadre e aiutare più persone. Le richieste sono tante e non riusciamo a rispondere a tutte. Ci muoviamo per i casi più delicati e per quelli con avvistamenti più recenti, ma è veramente difficile dire di no”.
Dacci una valida motivazione per entrare nell’associazione.
“È un bel mondo e, sicuramente, non ci si annoia. Dato che offriamo molti servizi, siamo molto attivi sul territorio. I nuovi iscritti entrano fin da subito nel vivo delle situazioni. Impari davvero tanto e, anche se non si ha il patentino per i droni, una mano serve sempre. C’è tutta la logistica dietro, mille cose da fare. Anche un solo volontario in più per intervento può fare la differenza. E, poi, è una formazione continua, uno scambio di competenze. È una fortuna avere un gruppo con tanta diversificazione e alta qualità in cui ognuno mette del suo”.
Cos’è, per te, il volontariato?
“Soddisfazione, perché è un’attività che ti regala emozioni che non saprei come spiegare in altre situazioni. Lo faccio perché mi piace, mi regala gioie che non riesco a trovare in altri ambiti. Spesso, la sera dico ai miei amici che non ci sono perché devo fare un intervento. Ormai, sono consapevoli che potrei assentarmi in qualsiasi momento, ma non mi pesa”.
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