Giovo

Ascoltare, accogliere, capire. Il “bagaglio” più prezioso del mio essere volontaria in Croce verde

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Alessia Basso alla Croce Verde di Porto Sant’Elpidio (Fm)

Iniziato a piccoli passi, e poi consolidato anche grazie al servizio civile, l'impegno solidale di Alessia Basso alla Croce Verde di Porto Sant'Elpidio (Fm) continua all'insegna di emozioni e umanità

Alessia Basso

Ascolto, accoglienza, comprensione. Le esperienze vissute in sei anni di volontariato alla Croce Verde di Porto Sant'Elpidio sono tutte all'insegna della sensibilità e dell'umanità e fanno parte di un bagaglio che non ha prezzo per Alessia Basso. 

Un servizio dopo l'altro, per le strade della riviera elpidiense e fra le colline fermane, la giovane volontaria ha iniziato quando aveva 24 anni "e ora voglio andare avanti, mi sento parte di una comunità", racconta al telefono. Il suo ruolo è quello di accompagnare le persone alle proprie visite mediche. 

"A volte, mi capita di sentirmi molto, molto vicino a loro, come a gente di famiglia. E questa è una sensazione particolare" spiega. 

Il suo servizio si svolge una volta alla settimana, di solito la domenica, o quando c'è bisogno e lei è disponibile coi suoi tempi. Il suo ruolo è quello di "accompagnatrice nei servizi secondari", come si dice nel gergo tecnico della Croce Verde. Ultimamente il suo servizio si svolge soprattutto nell'accompagnamento di pazienti al reparto di radiologia di Ascoli Piceno, per visite oncologiche.

Ho iniziato quando avevo 24 anni e voglio andare avanti. In Croce verde mi sento parte di una comunità.

La sua esperienza con la Croce Vedere di Porto Sant'Elpidio è iniziata un passo alla volta. All'inizio Alessia non si decideva. Poi, a calamitarla è stato l'esempio di alcune amiche, che già erano volontarie, oltre che il suo interesse per la partecipazione e la vicinanza alle persone. Decisivo è stato un corso di formazione per aspiranti volontari proposto dalla stessa associazione. "Una mia amica di famiglia mi ha suggerito di provare. Per capire se mi piacesse, e così è stato. Il corso mi ha introdotto".

L'incontro è stato così importante, che Alessia ha deciso di vivere presso l'associazione anche l'esperienza di un anno da operatrice volontaria del Servizio civile universale. In quei mesi non stava lavorando e il bando del Ministero è stata un'opportunità per poter sperimentare in forma più consistente e "professionale" l'attività di accompagnatrice alla Croce Verde. Ora il suo impegno è ripartito come volontaria, con una frequenza settimanale, soprattutto la domenica.

"È bello dare il proprio contributo per far funzionare una organizzazione che restituisce tanto al proprio territorio e essere punto di appoggio per chi ne ha bisogno" riflette Alessia.

Di ricordi ce ne sono già tanti, di situazioni gratificanti, ma anche di momenti molto duri, verso cui non si è mai pronti. Uno di quelli belli, che ha lasciato una sensazione di soddisfazione indelebile è legato al lockdown del 2020 quando l'Italia era chiusa in casa. E Alessia con gli altri operatori girava per strade deserte e vuote di Porto Sant'Elpidio, in quella dimensione di surreale sospensione e preoccupazione che tutti ricordiamo, accompagnando anche dei malati Covid verso l'ospedale di Fermo. 

Ecco, proprio in quei giorni molto difficili e emotivamente complicati, è arrivato un grande sorriso: "Una mattina abbiamo trovato appeso davanti alla nostra sede uno striscione con la scritta: 'Siete l'orgoglio della città', rivolta a noi, operatori e volontari del servizio della Croce Verde, per quello che stavamo facendo. Che sorpresa, e che emozione che è stata". 

Il servizio alla Croce Verde è quel tipo di volontariato socio sanitario che ti porta a vivere momenti di presa di coscienza anche improvvisi e forti, verso i quali non si è mai pronti. 

"Non dimentico anche un'esperienza negativa infatti – spiega Alessia – è successo all'inizio, durante i miei primi mesi di volontariato. Quando mi è capitato il mio primo Codice 4 e la persona soccorsa è spirata mentre la soccorrevamo. Non si è mai pronti a una prova del genere", aggiunge lei. 

"Le persone che accompagno alle visite spesso si aprono, mi confidano il loro percorso, mi parlano della loro malattia. L'aspetto umano è essenziale nel nostro servizio di volontariato. È una delle sue parti più rilevanti. In questo senso, la Croce Verde mi ha insegnato ad ascoltare, capire, accogliere."


La mia passione per la clownterapia "Non c'è nient....