Giovo

Per un’ingegneria al servizio dell’ambiente, della biodiversità e della solidarietà internazionale, la mia esperienza di studente e volontario Isf

3 minuti di lettura (674 parole)
copertina_Photo-by-Markus-Winkler-on-Unsplash Ph: Markus Winkler on Unsplash

Luigi D'Amico, presidente della odv Ingegneria Senza Frontiere di Ancona, racconta  l'incontro e l'impegno con l'associazione studentesca nata per promuovere e realizzare pratiche ingegneristiche che integrino sempre di più aspetti ambientali e sociali.

Luigi D'Amico

Non solo appelli, dispense e piani di studio. Isf, Ingegneria Senza Frontiere è un'associazione che vuole dare agli anni di studio universitario una dimensione fatta anche di impegno, per aprire sempre più il potenziale della ricerca tecnologica ai bisogni umanitari e ambientalisti del pianeta.

"Quale è il ruolo dell'ingegnere nella nostra società? Cosa possiamo fare per andare incontro ai problemi del nostro presente? Come l'ingegneria può preservare la biodiversità, il paesaggio? Porsi al servizio della cooperazione internazionale? Sono queste le domande che muovono il nostro associazionismo", spiega Luigi D'Amico, 25 anni, presidente della odv Ingegneria Senza Frontiere di Ancona e studente dell'omonima facoltà, ramo ambientale. "Ci incontriamo e discutiamo, programmiamo, ideiamo iniziative per rendere il dibattito tra noi e dentro l'università sempre più fecondo", continua Luigi. 

Che sia nella sede dell'associazione, l'aula "Quota 15", davanti alla biblioteca di Ingegneria, o in qualche bar per un aperitivo, le riunioni del gruppo si consumano una volta a settimana, tra lezioni ed esami. 

"Attualmente il nostro gruppo è formato da sette persone, studenti di ingegneria ambientale e non solo, anche edile e meccanica. Ma le nostre riunioni sono aperte a tutti. Divulgazione, impegno, partecipazione. Attraverso questi valori vogliamo tornare a far crescere il nostro attivismo dopo gli anni di Covid".

Quale è il ruolo dell'ingegnere nella nostra società? Come l'ingegneria può preservare la biodiversità, il paesaggio? Queste domande muovono il nostro impegno

Il gruppo Isf Ancona è nato nel 2003 e fa parte di un coordinamento nazionale che conta altre associazioni Isf in vari atenei italiani. 

"Ora vogliamo tornare a crescere, a produrre partecipazione. Ce n'è sempre bisogno. Il dialogo fra studenti è la linfa dell'esperienza universitaria", spiega Luigi. Il gruppo di Ingegneria Senza Frontiere anconetano ha in serbo continue conferenze, come quella sulle Tecnologie appropriate, tema centrale nello sviluppo sostenibile e parte di una serie di tre eventi divulgativi, in preparazione al weekend nazionale di fine maggio, in cui i membri delle varie sedi italiane Isf si sono incontrati. E poi sono in programma momenti di approfondimento, sull'elettromagnetismo nella vita quotidiana, su tecnologie, ingegneria e impatto ambientale "Il tutto senza mai trascurare l'aspetto sociale", ribadisce Luigi.

Recente è la collaborazione con Università Politecnica delle Marche, per la creazione del Bee Hotel, una piccola casetta nel cortile della facoltà di Ingegneria che permette la sopravvivenza dei vari impollinatori: "è una struttura che coinvolge i temi della biodiversità e dell'integrazione col paesaggio urbano. Valori cruciali, ancor più in una università tecnica come quella di Ingegneria, dove gli ingegneri di domani sono chiamati a fare la loro parte".

E poi ancora, negli scorsi mesi ci sono state le collaborazioni con Casa delle Culture di Ancona per il Festival dell'albero, dove gli Isf hanno avuto modo di parlare di biodiversità urbana e insetti impollinatori, nel segno del volontariato e dell'attivismo, istallando per l'occasione un'altra casetta Bee Hotel all'inizio del sentiero "Direzione parco". Nel passato, Isf Ancona ha preso parte a progetti di cooperazione internazionale, con l'istallazione di pannelli fotovoltaici su una costruzione in Marocco. E anche in Libano, con la progettazione di protesi per le braccia, stampate in 3d.

"Sempre per rendere disponibili le nostre competenze, nel segno della solidarietà".

La molla che ha convinto Luigi a intraprendere la sua esperienza di volontariato nell'associazionismo universitario viene dal richiamo dell'altruismo. 
"Sentivo il bisogno di dare il miglior senso possibile alle mie ore da studente. In facoltà le associazioni non mancano, ma Isf mi ha sempre convinto particolarmente perché mette al centro la dimensione sociale e etica nelle questioni tecniche che studiamo, per proiettarle con responsabilità nel pianeta. C'è bisogno di rimboccarsi le maniche per dare nuovo slancio all'associazione, così da creare per le nostre idee possibilità concrete di operatività".

Lungo le strade della Tanzania, con le comunità de....
La mia passione per la clownterapia "Non c'è nient....