
Mercatino solidale per Viktoria
Lo organizza il 13 e 14 dicembre Associazione insieme per l’Ucraina, con lo scopo di sostenere una raccolta fondi per le cure di una malattia degenerariva rarissima. Riceviamo e pubblichiamo.
Ad Ancona c’è una ragazza di nome Viktoria. Vive qui insieme alla sua mamma e da tempo affronta una malattia degenerativa rarissima, che le ha tolto molte forze e l’ha costretta a letto. Viktoria trascorre gran parte del tempo all’ospedale Salesi, seguita dai medici, e anche i gesti più semplici per lei sono diventati molto difficili. Accanto a lei c’è solo la mamma, che ogni giorno si divide tra l’ospedale, la casa e tutte le responsabilità che questa situazione comporta. È una prova durissima, dal punto di vista emotivo ed economico, e noi vogliamo far sentire a Viktoria e alla sua mamma che qui, nella nostra città, non sono sole.
Per sostenerle abbiamo deciso di partecipare ai Mercatini di Natale di Ancona con un gazebo solidale in piazza Cavour, il 13 dicembre dalle 16 alle 21 e il 14 dicembre per l’intera giornata dalle 11 alle 19
. Nel nostro spazio troverete candele natalizie, piccole decorazioni, oggetti artigianali e vari regali solidali: alcuni realizzati dai volontari, altri dalla stessa mamma di Viktoria, che in ogni creazione mette amore e speranza. Tutto il ricavato delle vendite sarà interamente destinato alle cure e alle necessità quotidiane di Viktoria: è un modo semplice, ma concreto, per trasformare lo spirito del Natale in un aiuto reale.
Vi invitiamo con tutto il cuore a passare al nostro gazebo, salutare, fermarvi un momento, scegliere una candela o un piccolo dono: anche un gesto apparentemente piccolo può diventare un sostegno prezioso per Viktoria. Troverete bellissime candele decorative fatte a mano con cera di miele e materiali ecologici.
Chi lo desidera può aiutarci anche nell’allestimento o donando decorazioni e oggetti natalizi fatti a mano da mettere in vendita. In momenti difficili, il calore della comunità fa davvero la differenza: insieme possiamo affrontare meglio le prove e dimostrare che, ogni volta che ci uniamo attorno a chi soffre, possiamo fare un po’ di più.





