
Progetto Sistema chiude il percorso, “Comunità, educazione e inclusione dalla terra al mare”.
Presentati i risultati, dalle attività al Cardeto alla ciclopedonale. Anche CSV Marche Ets ha partecipato all’azioni di progetto con attività di formazioni, animazione e comunicazione.
Si è chiuso ufficialmente il 27 ottobre 2025, a quasi tre anni dall’avvio del 30 novembre 2022, “Sistema”, il progetto sostenuto da Fondazione Cariverona e promosso dal Comune di Ancona assieme a una rete articolata di realtà del terzo settore. Un percorso che ha attraversato i luoghi-simbolo della città e del territorio — Portonovo, il Parco del Cardeto, il Parco del Conero, Varano… — mettendo in relazione competenze ambientali, sociali, culturali e scientifiche all’interno di un’unica visione.
Il progetto è stato ripercorso nella sala consiliare di Palazzo del Popolo, alla presenza di amministratori, partner e cittadini. Hanno aperto i lavori l’assessore al Turismo Daniele Berardinelli e il presidente del Parco del Conero Luigi Conte, presente all’incontro insieme con il direttore Marco Zannini.
Il valore di “Sistema” è stato soprattutto nella trasversalità: un lavoro che ha unito costa, parchi urbani, campagne, attività scientifiche, sociali e culturali in un’unica mappa di relazioni. Un metodo che ha mostrato come Ancona possa leggere i propri luoghi non come parti separate, ma come elementi interconnessi della stessa storia comune.
“Progetto Sistema – ha detto Berardinelli – è stata una bellissima iniziativa, su sostenibilità e turismo ambientale, ma ha anche ricadute pratiche, come ad esempio la ciclopedonale del Conero, che ha valore ambientale e turistico, un punto di forza per il nostro territorio. Il progetto ha coinvolto anche il parco del Cardeto, un altro emblema della città di Ancona, dove Hort accoglie i ragazzi e fa un’ottima attività di formazione sulle pratiche ambientali. C’è rammarico per l’evoluzione della collaborazione con Fondazione Cariverona. Queste iniziative sono state importanti per il nostro territorio”.
Dalla terra al mare, la filiera del territorio
Come ha spiegato Marco Zannini, direttore del Parco del Conero: “Il progetto Sistema ci ha dato l’opportunità di sviluppare un sistema terra col coinvolgimento degli agricoltori, con nuove tecniche di produzione e una agricoltura rigenerativa per la fertilità del terreno. Abbiamo fatto incontri, pubblicazioni, utilizzo del compost a favore della microfauna nel terreno. In più abbiamo parlato della biodiversità, delle specie aliene di tartarughe nel parco, come le Trachemys, la tartaruga americana che una volta abbandonata, come spesso accade, diventa molto invasiva. E abbiamo fatto sensibilizzazione sulla Testudo hermanni, tartaruga di terra autoctona che invece andrebbe portata maggiormente in libertà perché è soprattutto in cattività. Infine c’è stata la sistemazione del Teatro del Conero a Sirolo, al Centro visite Parco del Conero. Un luogo dove ospitare eventi e possiamo parlare di biodiversità”.
Fondamentale anche per il Cnr Irbim di Ancona l’apporto che il progetto ha dato alla ricerca nella pesca sostenibile. Lo spiega Luca Bolognini: “Il CNR è stato coinvolto nell’attività del comparto marittimo. Ci siamo concentrati sulla pesca artigianale, un segmento estremamente importante perché riguarda oltre il 50% delle imbarcazioni e oltre l’80% del personale del settore pesca, sebbene rappresenti solo il 16% delle catture commerciali. Quindi è importantissimo dal punto di vista sociale ma anche ambientale perché la pesca artigianale è estremamente selettiva e sostenibile. Ci siamo concentrati sulla sostenibilità e questo non vuol dire che una pesca sostenibile non possa essere ancora più sostenibile”. Per farlo, il Cnr ha svolto uno studio sugli attrezzi della pesca artigianale, mettendo in luce quali fra questi siano più selettivi e quindi più sostenibili.
Comunità, educazione e inclusione
Il Csv Marche ha portato nelle scuole attività di sensibilizzazione ambientale. Marco Ciarulli ha ricordato che “insegnare ai ragazzi buone pratiche significa migliorare il loro presente e costruire cittadini più consapevoli. Il materiale prodotto rimarrà patrimonio condiviso della comunità”.
Sul fronte sociale, Polo9 ha seguito percorsi di formazione e inserimento lavorativo. “Abbiamo costruito progetti individualizzati per giovani e adulti in difficoltà — ha detto Elia Salvucci — e il territorio ha risposto con grande disponibilità, in particolare le strutture balneari che hanno aperto le porte ai tirocini”.
Casa delle Culture e il circolo Legambiente Il Pungitopo hanno lavorato sul progetto “Direzione Parco”. “Grazie a Sistema — ha ricordato Vitaliano D’Addato — siamo riusciti a fare ciò che il solo volontariato non avrebbe potuto garantire: segnaletica, nidi artificiali, piantumazioni, manutenzioni. Il percorso oggi è più leggibile e più fruibile”.
Hort ha consolidato e ampliato la Fattoria urbana del Cardeto. “Sistema ci ha permesso di rendere questo luogo ancora più accogliente — ha spiegato Martina Perugini — con spazi rinnovati e attività dedicate a scuole, famiglie e cittadini”.
Sineglossa ha concluso due percorsi partecipativi: la guida di Nonturismo “Ancona. Deviazioni inedite raccontate dagli abitanti” e l’opera di land art di Eugenio Tibaldi al Cardeto. “Abbiamo raccolto prospettive, memorie e racconti quotidiani — ha sottolineato Anna Caramia — restituendo un volto della città costruito attraverso la voce dei suoi abitanti”.
La comunicazione come buona pratica nazionale
Un elemento distintivo di “Sistema” è stato il modello di comunicazione coordinata, curato dal CVM, che è stato riconosciuto come buona pratica negli appuntamenti del tavolo Ambiente e Sostenibilità di PA Social. Un coordinamento che ha permesso di raccontare in modo unitario, mantenendone la ricchezza, un progetto complesso e diffuso.
Per restituire l’intero percorso è stato realizzato anche un booklet finale che raccoglie esiti, attività e apprendimenti condivisi, disponibile sul sito del progetto www.progettosistema.org .
Fonte: Ufficio stampa Comune di Ancona

