
“Riti e quotidianità delle donne nella società marinara” per il convegno nella Festa del Mare
Nella conferenza del 5 settembre, la studiosa Maura Silvagni ripercorre riti, conoscenze e usanze trasmesse in linea femminili delle donne nelle famiglie pescatrici, tra il nord delle Marche e Ancona. L’appuntamento è a cura di Reti Culturali odv.
Un convegno che ripercorre il ruolo delle donne nella società marinara, basato su interviste delle testimoni e il loro racconto di riti e conoscenze. L’appuntamento “La forza delle donne nella società marinara” è il 5 settembre, in occasione della Festa del Mare di Ancona, nella Sala del Consiglio comunale, dalle ore 17,30. §Ad organizzarlo, l’associazione Reti culturali Odv, nell’ambito del percorso di appuntamenti “Cambiamo Discorso – Contributi per il contrasto alla discriminazione di genere”.
Relatrice è la studiosa Maura Silvagni, divulgatrice di antropologia del mondo marinaro, collaboratrice esterna del museo Washington Patrignani di Pesaro, istituzione che è partner dell’evento e dove Silvagni organizza numerose attività: ricerca, didattica, visite guidate, collaborazione con testate locali, montaggi di video, racconti scenici, pubblici incontri, anche come relatrice in convegni internazionali.
Il lavoro di ricerca presentato al convegno si basa sulle interviste svolte alle ultime testimoni della società marinara, che hanno restituito il quadro di una società ancorata a riti, conoscenze e usanze arcaiche trasmesse in linea femminile.
“Numerosi punti di contatto legano la realtà delle Marche del nord con quella della costa di Ancona, per la quale da molti anni si attende l’istituzione di un Museo del Mare o della Marineria che svolga, in merito al millenario rapporto di Ancona con il mare, azione analoga a quella di altri lungo la costa adriatica – spiegano le organizzatrici – La forza delle donne emerge proprio dal racconto di una quotidianità vissuta in solitudine, in quanto spesso gli uomini erano impiegati nel lavoro in mare che li teneva lontani da casa per svariati giorni, in cui le madri, le mogli, le figlie, si sobbarcavano sia la gestione della casa e della famiglia, ma anche la gestione del denaro e degli interessi familiari, facendosi forti di un bagaglio di esperienze e conoscenze tramandate in famiglia”. In questo contesto le donne, soprattutto le più anziane, erano convinte di disbrigare qualche faccenda in più nel normale ambito del lavoro di cura della famiglia, perché – si sa – chi sposa un pescatore sposa anche il suo lavoro.
Qui di seguito, la locanidina dell’evento: