Approdo della Humanity 1 al porto di Ancona, volontari e operatori per l’accoglienza dei migranti Dalla pagina Facebook di Caritas Ancona e Osimo

Approdo della Humanity 1 al porto di Ancona, volontari e operatori per l’accoglienza dei migranti

Città: ANCONA - Venerdì, 21 Luglio 2023 Scritto da Ufficio stampa CSV Marche

Sabato 16 luglio, 199 persone migranti, tra cui 50 minorenni, sono state messe in salvo sulla banchina del porto dorico dalla nave umanitaria della ong tedesca Humanity I.  Presenti al momento dello sbarco operatori e volontari di Croce Rossa e Caritas. L’opera di assistenza sanitaria e accoglienza è continuata al Pala Brasili di Collemarino. È stato, ad oggi, lo sbarco numericamente più rilevante per il capoluogo marchigiano.

ANCONA. Per il porto di Ancona è stato l’approdo di migranti più numeroso. Sabato 16 luglio sono scesi sulla banchina 19 dello scalo dorico 199 migranti, fra cui una cinquantina di minori non accompagnati, una dozzina dei quali piccolissimi. Ad accogliere le persone salvate nel Mediterraneo dalla ong tedesca Humanity 1 dopo un viaggio  lungo 1400 kilometri c’erano, insieme ai rappresentanti delle istituzioni, anche una cinquantina di medici e volontari della Croce Rossa e gli operatori della Caritas della diocesi di Ancona e Osimo. Oltre alla accoglienza, volontari e operatori hanno seguito le persone approdate anche al Pala Brasili di Collemarino, luogo dove si è prestata loro assistenza con generi di conforto durante le operazioni di identificazione e prima accoglienza sanitaria. La Croce Rossa ha operato al porto e al PalaBrasili di Collemarino con circa cinquanta operatori tra cui 3 medici, altrettanti pediatri e poi infermieri, operatori sanitari e sociali, mediatori culturali, delegati territoriali. C’era anche il delegato regionale, Emanuele Baio. Come riportato dal Resto del Carlino di Ancona, questo il racconto dei soccorritori: “A bordo abbiamo raccolto testimonianze di persone che in Tunisia hanno subìto violenze per le strade, che non hanno avuto la possibilità di entrare nei negozi o di salire su un autobus per via del colore della pelle”. Lo ha denunciato Sasha Ockeden, responsabile della comunicazione sociale dell’ong tedesca Sos Humanity.