Lo stereotipo negativo nel rapporto “Donne e scienza” nel prossimo appuntamento di Cambiamo discorso

Città: ANCONA - Martedì, 23 Gennaio 2024 Scritto da Ufficio stampa CSV Marche

Continua la rassegna promossa da Reti culturali per il contrasto agli stereotipi di genere. La studiosa Vanessa Sabbatini analizzerà l' "Effetto Matilda", ovvero il mancato riconoscimento del ruolo femminile nella ricerca scientifica, che pervade anche la nostra toponomastica. Appuntamento online il 15 febbraio.

ANCONA –  I settori scientifici sono stati a lungo presentati come  inadatti per il sesso femminile, è uno stereotipo che persiste ancora oggi e che disincentiva la scelta e la presenza delle giovani nelle discipline Stem  (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Il prossimo incontro di Cambiano discorso, previsto il 15 febbraio, ore 17, come sempre online,  è  proprio incentrato sull’analisi di questo tratto della nostra società. A organizzare "Donne e scienza: effetto ‘Matilda’ anche nella Toponomastica" è la odv Reti culturali, per la rassegna di incontri che proprio l'associazione ha ideato con l'obiettivo di portare “Contributi per il contrasto agli stereotipi di genere”. Conduce Vanessa Sabbatini, dottoranda di ricerca in Human Health presso il Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari dell’Università Politecnica delle Marche e studiosa di storia delle donne e di storia della medicina.
“In anni recenti lo studio e la riscoperta del ruolo delle scienziate nella storia è divenuto più sistematico e ha consentito di portare alla luce vicende a lungo oscurate.  La storica della scienza Margaret W.  Rossiter  definì  con l’espressione 'Effetto Matilda', da lei coniata negli anni Novanta del Novecento, il mancato riconoscimento delle donne nella ricerca scientifica in quanto donne, avvenuto non solo sminuendo i loro risultati, ma anche attribuendo il loro operato e le loro scoperte ai colleghi scienziati. – spiegano le organizzatrici - La scelta del nome “Matilda” derivava da quello di Matilda Joslyn Gage (1826-1898), femminista americana che si batteva per il suffragio femminile e per l’abolizionismo, la quale nel 1870 pubblicò un saggio dal titolo Woman as  Inventor, all’interno del quale ribaltava lo stereotipo per cui le donne non avessero alcuna predisposizione, inclinazione per i saperi scientifici e rilevando che, sebbene la loro istruzione al riguardo fosse stata del tutto trascurata, alcune importanti invenzioni si dovevano a loro”. E così, i nomi delle donne sono spesso cancellati dalla memoria, anche nella toponomastica delle nostre città, che vede percentuali irrisorie di odonimi femminili.

Di tutto questo si parlerà nel nuovo incontro, il 32esimo della rassegna.
Chi effettuerà la pre-iscrizione al seguente link riceverà indicazioni per il collegamento: https://bit.ly/3tWcxwC
La registrazione dell'incontro sarà visibile sulla paginaFacebook di Reti Culturali.

L'evento è realizzato in collaborazione con Deputazione per la storia patria nelle Marche, associazione di storia contemporanea, Toponomastica femminile e il sostegno di COOP Alleanza 3.0 e di CSV Marche Ets nell'ambito dei percorsi di formazione partecipata. 

Si può leggere qui un'interessante intervista a Vanessa Sabbatini, a cura di Danila Baldo, vicepresidente di Toponomastica femminile e caporedattrice della rivista on line vitaminevaganti.com, per conoscere meglio il suo percorso personale e culturale: https://vitaminevaganti.com/2022/10/08/cambiamo-discorso-donne-di-scienza/

Ultima modifica il Martedì, 23 Gennaio 2024 15:35