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Tre persone caricano un furgone
I Foodbusters in azione

Sprechi alimentari? Niente paura, arrivano gli Acchiappacibo

11 Dicembre 2025
Autore: Marco Benedettelli
Città: FALCONARA M.MA (Ancona)

(da Vdossier.it)I volontari Foodbusters nelle Marche vanno a caccia di eccedenze di pietanze tra catering e banchetti. È una lotta allo spreco nel nome della ridistribuzione e dell’economia civile e ambientale.

Si chiamano i Foodbusters, in omaggio a quella pietra miliare del cinema anni 80 che è il film “Acchiappafantasmi”, dove Bill Murray, Dan Aykroyd e soci correvano di qua e di là, a caccia di spiritelli soprannaturali nell’opulenta New York di quel decennio.

Ma gli italiani “Acchiappacibo” non sono alle prese con ectoplasmi come i Ghostbusters, bensì con altre presenze di ritorno, ben più materiali, quelle degli sprechi alimentari che infestano la nostra quotidianità, negli avanzi dopo banchetti o catering, al termine di quelle tantissime occasioni dove l’offerta sovrabbonda il bisogno reale. I volontari Foodbuster corrono a recuperare gli alimenti freschi, li impacchettano e li portano nei luoghi solidali dove possono ancora essere mangiati, le mense sociali di tutte le Marche. Oltre all’utilità filantropica del loro gesto di volontariato, c’è anche un messaggio simbolico: le eccedenze alimentari sono un bene prezioso, dobbiamo fare più e meglio per evitare sprechi.

I Foodbuster si sono costituiti come associazione nel 2017 a Falconara Marittima, provincia di Ancona e da allora sono divenuti un punto di riferimento nazionale, nel “settore” del volontariato per la ridistribuzione alimentare. Non è una associazione di grandi dimensioni, i volontari sono una decina, eppure macinano chilometri, arrivano dove vengono chiamati. La loro filiera è ben organizzata e strutturata, c’è la chiamata del servizio, la selezione inclusiva del cibo fresco e intatto in avanzo, (che tiene conto della presenza di glutine o considera i cibi rispetto ai credo religiosi), fino alla consegna alla mensa più vicina, con una rete di collaborazioni estesa in tutte le Marche e anche in Umbria.

Gli Acchiappacibo non si spostano con la Cadillac Ecto-1 dei Ghostbusters, ma con un furgone elettrico, che l’associazione dispone in comodato d’uso dal Comune di Falconara grazie a un progetto vinto nel 2022. La loro attività unisce responsabilità etica e solidarietà sociale ai valori del rispetto ambientale e dell’economia civile, secondo un modello di circolarità e sostenibilità integrato che gli Acchiappacibo si impegnano a promuovere.

Quello del recupero alimentare è un servizio che dovrebbe diventare un lavoro sociale – spiega Diego Ciarloni presidente e fondatore dell’associazione con la moglie Simona Paolella –. La società ne ha un gran bisogno e ancora non è consapevole. Lo spreco alimentare è il terzo fattore che alimenta il riscaldamento globale. I rifiuti recuperati creano valore e lavoro. Anche le eccedenze di cibo recuperato e rimesso in circolo dovrebbe”.

Come racconta la stessa associazione, il rapporto Waste Watcher 2024 (su dati IPSOS), stima per il 2023 lo spreco alimentare in Italia in 10.4 miliardi di euro, tra spreco domestico e filiera. Se si divide questo numero per i 59,2 milioni di italiani, mettiamo a fuoco che la dispersione pro capite è di 175 euro. Una somma enorme, che da sempre ha attivato i Foodbusters anche sul versante della formazione nelle scuole e iniziative sul territorio, come durante la Giornata contro lo spreco alimentare. “In questa fase siamo concentrati soprattutto nelle azioni, non perché la sensibilizzazione sia secondaria, ma la richiesta d è tanta e dobbiamo correre”, racconta Ciarloni. Gli interventi di recupero di cibo fresco sono tra i 30 e i 50 all’anno, grazie soprattutto alla collaborazione con gli sposi che mettono a disposizione le eccedenze dei loro banchetti. Ma le missioni si stanno allargando anche ai catering aziendali. È divenuta celebre la loro iniziativa natalizia “A Natale siamo tutti più buoni”, quando passate le feste, i volontari Acchiappacibo organizzano dei punti di raccolta di dolciumi e altri cibi ancora confezionati e intatti, rimasti dopo i banchetti e che chiunque può consegnare. E poi panettoni, torroni e cotechini vengono ridistribuiti a una mappa di mense.

Certo, per fortuna siamo ben lontani dai raggi protonici con cui i Ghostbusters sconfiggono il gigantesco “Uomo della Pubblicità dei Marshmallow” che incombe sulla metropoli in una delle scene più apocalittiche del film. Perché la sensibilizzazione per smontare la cultura dell’eccesso di consumi passa, nei nostro Foodbusters, attraverso il brigare pieno d’entusiasmo e professionalità di questi “supereroi” della lotta allo spreco alimentare (come loro stessi con ironia si definiscono).

*di Marco Benedettelli

Qui l’articolo sulla rivista VDossier

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