Qualità e inclusione nella comunità, un appello per servizi sociosanitari a misura delle persone

Città: MAIOLATI SPONTINI (An) - Giovedì, 19 Aprile 2018 Scritto da

Dal Gruppo Solidarietà riceviamo e pubblichiamo un appello, aperto alla sottoscrizione di singoli ed enti, su temi inerenti i servizi socio-sanitari diurni e residenziali nella regione Marche

MAIOLATI SPONTINI (An) - Nei giorni scorsi il Gruppo Solidarietà ha promosso un appello - aperto alla sottoscrizione sia di singole persone che di enti - con l'obiettivo di portare l'attenzione su alcuni temi riguardanti i servizi sociosanitari (e non solo) diurni e residenziali nel momento in cui la regione Marche sta per definire la loro nuova regolamentazione.

I nuovi Regolamenti andranno, infatti, a definire il "funzionamento" di questi servizi: le caratteristiche strutturali, organizzative, funzionali. Ad esempio quanto e che tipo di personale, il numero di posti ed altri aspetti che ne definiranno, come indica il titolo dell'appello anche "qualità e inclusione nelle società". Le questioni che vengono poste sorgono dal bisogno di vedere finalmente realizzato un sistema di servizi inclusivi, caratterizzati da un'alta qualità, leggibile nella loro organizzazione e nella vita che sono in grado di garantire alle persone.

L'appello pone l'interrogativo se la regione Marche intenda salvaguardare, sostenere e potenziare i servizi di tipo comunitario, inseriti nei normali contesti abitativi, oppure li consideri soltanto l'eredità di un passato che va definitivamente superato a vantaggio di scelte di tipo esclusivamente economico. I modi, per farlo, possono essere diversi: l'aumento del numero minimo di posti per ogni struttura, standard organizzativi inadeguati, tariffe troppo basse. Oppure incentivando la cosiddetta la soluzione "modulare", che permette di accorpare servizi, anche diversi. Il rischio, che riguarda anche i servizi diurni, è quello di promuovere contenitori indifferenziati, nei quali si assottiglia la puntualità delle risposte, per fare posto invece alle soluzioni standardizzate ed economiciste. Con servizi che conseguentemente si allontanano sempre di più dai normali contesti abitativi. L'appello ritiene invece che debba recuperare centralità, in tutti i percorsi di "assistenza e cura", i temi del progetto di vita, dell'autodeterminazione dei sostegni e della qualità delle condizioni di vita. In questa prospettiva l'appello chiede un effettivo investimento nei servizi territoriali di valutazione e presa in carico. Servizi che versano, nella nostra Regione, da oltre 15 anni in uno stato di sostanziale abbandono.

E' importante ricordare che primariamente questi servizi devono essere "luoghi di vita" che è condizione per essere anche "luoghi di cura". Ma ogni ragionamento sui singoli servizi non può che portare ad interrogarsi sulle politiche. Perché i servizi sono "atti secondi". L'"atto primo" sono le politiche che si intendono promuovere e percorrere. Politiche che mettano le persone al centro, oppure le collochino ai margini; politiche che de-istituzionalizzano o re-istituzionalizzano; politiche che includono o separano.

L'appello che ha già visto l'adesione di 12 organizzazioni e di oltre 120 persone, tra le quali molti operatori, volontari, familiari, può essere sottoscritto inviandone comunicazione al Gruppo Solidarietà all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

GRUPPO SOLIDARIETA'

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Ultima modifica il Venerdì, 20 Aprile 2018 12:30